Con un bel poster la verdura piace di più

Se il vostro bambino disdegna verdure e legumi potete ricorrere a un trattamento subliminale, appendendo un bel poster di ortaggi colorati in cucina. Dopo averlo avuto sotto gli occhi per un po’ di tempo, i suoi gusti cambieranno: lo dice uno studio pubblicato su Jama Journal of American Medical Association da ricercatori della Minnesota University di Minneapolis, che in questo modo sono riusciti a triplicare il consumo di carote e piselli fra gli alunni di una scuola elementare della cittadina di Richfield.

LO STUDIO – Lo studio ha confrontato il comportamento alimentare degli scolari in due giorni scelti a caso (7 febbraio e 9 maggio 2011) nei quali è stato servito il medesimo menu, ma solo il primo giorno era stato appeso sulle pareti della mensa un poster di frutta con bellissime carote in evidenza. In entrambi i giorni gli scolari erano liberi di scegliere anche mele grattugiate o fette d’arancia al posto delle verdure. I calcoli sono poi stati fatti sottraendo la quantità di verdure consumate da quelle dispensate, tenendo conto anche di quelle lasciata nei piatti, sui tavoli e per terra dopo che i bambini avevano lasciato la mensa. Dividendo gli avanzi per il numero effettivo dei convitati di ogni giorno è stato possibile risalire al consumo pro capite nei due giorni. Quello dei piselli è aumentato dal 6,3 al 14,8% e quello delle carote dall’11,6 al 36,8%, un incremento risultato statisticamente significativo.

IL METODO – Il metodo individuato dai ricercatori di Minneapolis non richiede certo un particolare training e fa risparmiare tempo e denaro rispetto a più costose sessioni di apprendimento per classi raggruppate con uno psicologo e l’eventuale coinvolgimento dei genitori. L’esperimento ha preso il via dalle raccomandazioni impartite dal governo USA per abituare i bambini fin da piccoli a un maggior consumo di frutta e verdura, che in questa fascia d’età risulta insufficiente con pesanti ricadute sulla salute generale contribuendo all’epidemia di obesità infantile che ha colpito gli Stati Uniti.

IL CASO DEL CANADA – Nel vicino Canada le cose non vanno meglio e uno studio su 94 mila adulti (18-69 anni) della Concordia University pubblicato su Nutrition Journal ha corretto il luogo comune secondo cui una mela al giorno leva il medico di torno: di mele infatti ce ne vorrebbero almeno cinque per evitare il rischio di diabete, ictus, obesità e ipertensione. A mangiar meno frutta e verdura sarebbero i canadesi meno istruiti e più poveri, mentre quelli agiati e con un livello di istruzione più elevato arrivano più o meno a 5 volte al giorno, preferendo mele e carote. In generale le donne ne mangiano più dei maschi (5,4 volte in confronto a 4,5) e il maggior consumo si registra fra chi ha una più forte rete sociale di amicizie.

GLI UOMINI E I MENO RICCHI – A non raggiungere la quota giornaliera raccomandata sono soprattutto i maschi, ma, indipendentemente dal sesso, anche chi è single, non ha figli, fuma e ha un’età attorno ai quarant’anni. I risultati indicano, concludono gli autori, che nonostante le campagne di sensibilizzazione finora svolte occorre incentivare il consumo di frutta e verdura soprattutto nelle classi meno abbienti. Chissà se regalando anche ai canadesi meno abbienti un bel poster da mettere in cucina, si potrebbero ottenere gli stessi risultati riportati nella scuola di Minneapolis.

Cesare Peccarisi  il 26 aprile 2012 – dal Corriere della Sera

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